Mobilità ciclistica: legge quadro sulla mobilità ciclistica

La legge per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto
In prossimità delle vacanze natalizie la Commissione Trasporti del Senato ha approvato la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, un risultato di notevole importanza per tutte le personalità che si sono impegnate fattivamente per ottenere un simile successo – FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) su tutti – oltre che una vittoria per l’ambiente, le città, i trasporti e la mobilità dolce e alternativa.
Per la prima volta in Italia la bicicletta viene considerata non solo uno strumento ricreativo ma un mezzo di trasporto per tutte le finalità. Questo scatto culturale viene sancito fin dal primo articolo della Legge, che recita: “La presente legge persegue l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative….”.
D’ora in poi le amministrazioni a tutti i livelli – dal nazionale al comunale – avranno l’obbligo di far crescere la mobilità ciclistica nelle città, perseguendo i seguenti obiettivi nei prossimi 3 anni:
- migliorare la qualità urbana e dell’ambiente,
- migliorare la rete delle ciclovie turistiche per viaggiare nel paesaggio italiano,
- raggiungere il livello delle altre reti di trasporti (ferroviario e su gomma).
Le regioni riceveranno finanziamenti per circa 15 milioni di euro per creare o mettere in sicurezza 70 percorsi e piste ciclabili. Con questi soldi si potranno finanziare interventi che prevedono:
- la realizzazione di piste ciclabili,
- attraversamenti semaforizzati,
- attraversamenti mediante sovrappassi o sottopassi destinati a ciclisti,
- messa in sicurezza di percorsi ciclabili,
- creazione di una rete di percorsi ciclabili protetti o con esclusione del traffico motorizzato da tutta la sede stradale.
I comuni in particolare devono mettere in atto strumenti urbanistici per realizzare le velostazioni, gli stalli per bici e approvare regolamenti edilizi che consentano il parcheggio delle bici negli spazi condominiali.
Ma è chiaro che molto dipenderà anche dalle scelte e dalla sensibilità che i singoli cittadini mostreranno nei confronti della nuova legge sulla mobilità ciclistica.